Fondi Pictet: Opinioni e Caratteristiche, Quali Sono le Soluzioni per Investire?

Stai cercando informazioni sui Fondi Pictet? Opinioni, caratteristiche, soluzioni offerte e relativi vantaggi e svantaggi sono tra le prime informazioni che si cercano quando si decide di investire.

Pictet Asset Management è un’importante società di gestione patrimoniale indipendente, specializzata in soluzioni e servizi di investimento. Ho deciso di dedicarle un articolo perché si occupa, fra le altre cose, della distribuzione di moltissimi fondi comuni

Chiunque sia interessato a questo tipo di strumenti per investire dovrebbe informarsi sull’offerta del Gruppo Pictet.

Oggi ti parlerò delle tipologie di portafogli studiati da Pictet per gli investitori privati; ti spiegherò come fare per investire e quali sono i rischi e i vantaggi di questa tipologia di strumenti.

Chiaramente, farò una sintesi del piano dell’offerta per ragioni di tempo e di spazio. Sarà poi compito tuo approfondire le caratteristiche dei fondi che ti interessano leggendo il KIID di ognuno.

Cominciamo!

Pictet Asset Management: quali servizi offre?

Pictet Asset Management appartiene al Gruppo Pictet, fondato a Ginevra nel 1805. Si tratta di uno dei maggiori gruppi bancari indipendenti d’Europa, specializzato in gestione patrimoniale.

Le sue attività si suddividono in:

  • wealth management, per titolari di patrimoni elevati e famiglie facoltose;
  • asset management, per investitori professionali;
  • asset services, per promotori finanziari, gestori indipendenti e istituzioni;
  • alternative investments, per clienti istituzionali e privati.

Il Gruppo ha in gestione ben 563 miliardi di euro e possiede un totale di 30 uffici distribuiti nei principali centri finanziari mondiali. Essendo indipendente, è in grado di evitare possibili conflitti di interesse e di tutelare gli interessi dei clienti.

Investendo in un fondo Pictet godi, pertanto, di alcune garanzie che derivano dalla grandezza, solidità patrimoniale e affidabilità della Compagnia – è testimone il livello di rating assegnato da importanti agenzie.

Inoltre, sai di beneficiare dell’esperienza della Compagnia e della sua indipendenza da qualsiasi controllo operato da gruppi terzi.

Detto questo, la convenienza di un investimento in fondi comuni si valuta caso per caso.

Investire nei fondi comuni: opportunità e rischi

Come sai, i fondi comuni sono organismi di investimento collettivo del risparmio.

Essi raccolgono i capitali di tutti i sottoscrittori in un unico patrimonio autonomo ma gestito, e quindi lo investono in un paniere diversificato di titoli.

Ogni partecipante è titolare di un certo numero di quote in base alla cifra investita, in questo modo si condivide fra tutti sia il rischio che il rendimento.

I fondi comuni hanno successo perché permettono ai normali risparmiatori (non dotati di conoscenze approfondite in ambito finanziario e di ingenti capitali), di investire sui mercati globali sfruttando la competenza ed esperienza di gestori professionisti.

La gestione attiva rende possibile una migliore diversificazione e un maggior controllo dell’investimento. In questo senso, il risparmio gestito è sicuramente vantaggioso rispetto ad un’attività autonoma.

A riprova della popolarità dei fondi comuni, il patrimonio in gestione a Pictet Asset Management supera i 100 miliardi di franchi svizzeri e registra un tasso di crescita del 25% annuo dal 1998.

Tuttavia, si tratta di investimenti, quindi ogni fondo presenta un certo livello di esposizione al rischio di perdite, con una maggiore o minore suscettibilità alle fluttuazioni.

Per quanto il team di gestione sia composto da professionisti, nessuno ha doti di preveggenza e quindi le performance non sono mai certe.

Questo per dire che, nel valutare un fondo comune devi prestare molta attenzione al tipo di asset allocation, agli obiettivi di investimento e allo stile di gestione.

Ogni fondo è dotato di un prospetto informativo che illustra sinteticamente quali sono le sue caratteristiche: le modalità di partecipazione, l’obiettivo d’investimento, la strategia di gestione, i rischi, i costi, il benchmark di riferimento, lo storico delle performance e altre informazioni importanti.

Il rischio e anche la convenienza dell’investimento devono essere valutati avendo questa documentazione davanti agli occhi perché, appunto, ogni fondo richiede un discorso a parte.


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I fondi Pictet: dove investire?

La gamma di fondi Pictet, autorizzati alla distribuzione in più di 20 Paesi inclusa l’Italia, spazia da portafogli più prudenti a soluzioni più aggressive, alcune delle quali includono anche investimenti alternativi, prodotti tematici e mercati emergenti.

I fondi sono gestiti principalmente da team di investimento interni, ma alcuni prodotti selezionati sono affidati a gestori esterni.

L’ampia gamma di fondi Pictet include:

  • Fondi monetari, che possono rivelarsi utili in particolari situazioni di turbolenza dei mercati finanziari;
  • Fondi obbligazionari, molto versatili, contano panieri di titoli governativi, societari, misti e a reddito fisso, differenziati per Paesi (anche emergenti), durata media e potenziale rendimento;
  • Fondi azionari per chi cerca opportunità di rendimento elevate. La scelta include indici dei Paesi sviluppati, portafogli globali e numerosi mercati emergenti. È possibile investire in diversi fondi sostenibili ESG;
  • Fondi multiasset, investono sia in titoli azionari che in titoli obbligazionari su scala globale;
  • Fondi tematici, incentrati sui megatrend del momento. Perseguono obiettivi di crescita improntati sul futuro dell’economia, sulle conquiste tecnologiche e sui cambiamenti sociali e climatici;
  • Fondi sui mercati emergenti, che si concentrano sulle economie in rapida crescita che trainano la crescita mondiale, e che sono molto importante per un investitore;
  • Fondi su investimenti alternativi, con un’ampia gamma di stili di investimento. Si tratta di fondi che investono in un attivo finanziario che non siano azioni, obbligazioni, o liquidità. Possono essere hedge fund, private equity, real estate.

Tutti i fondi sono gestiti attivamente a partire da un benchmark di riferimento.

Migliori Fondi Pictet

Ho già recensito alcuni fondi Pictet su Affari Miei, te li lascio qui in modo che tu possa leggere le recensioni dettagliate:

Continuerò ad aggiornare la lista!

Intanto ti propongo la recensione di un fondo che puoi trovare sul sito ufficiale della società, e nel quale potresti voler investire.

Emerging Markets Index 

Si tratta di un fondo che persegue l’obiettivo di realizzare una performance paragonabile all’indice di riferimento, che è l’MSCI EMU (EUR). L’indice di riferimento misura la performance di società nell’Unione economica e monetaria dell’Unione Europea (UEM), e e viene utilizzato solo per il monitoraggio.

Il comparto investe in azioni di società che sono comprese nell’indice di riferimento.

Il fondo ha una dimensione di 513 milioni di euro ed è stato quotato a giugno 2011, quindi si tratta di un fondo maturo.

Il gestore ovviamente gestisce il comparto in maniera passiva, e potrebbe trovarsi a dover investire in un emittente che abbia un profilo qualsiasi di ESG.

Il fondo è indirizzato a un investitore che intenda detenere in portafoglio lo strumento almeno per 5 anni.

Il rischio è pari a 4, in una scala che va da 1 a 7, quindi siamo davanti a un rischio medio.

La politica sui dividendi è ad accumulazione, ovvero le cedole non vengono distribuite agli investitori ma vengono reinvestite nel fondo stesso per sfruttare il potere dell’interesse composto.

Le spese correnti sono dello 0,84% annuo, mentre le commissioni di gestione si attestano allo 0,60% e sono incluse nelle spese correnti. Ci sono poi i costi di conversione massima (2%), quelli di sottoscrizione massima (3%) e infine quelli di rimborso (1%).

Tra le principali 10 posizioni in portafoglio annoveriamo Tencent Holdings, Samsung, Alibaba e JD.com.

Come acquistare la partecipazione ad un fondo

Veniamo alle questioni pratiche: come fare per acquistare le quote di un fondo Pictet?

Anzitutto, devi rivolgerti a uno dei soggetti collocatori autorizzati per la distribuzione in Italia – è possibile che la tua banca faccia parte dell’elenco.

Ecco alcuni nomi di collocatori: Allianz Bank, Azimut SGR, Banca Generali, Banca Intermobiliare, Banca Mediolanum, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Sella, Banco BPM, BPER Banca, Deutsche Bank, Finecobank, Fundstore, Intesa Sanpaolo, IW Bank, Mediobanca, Unicredit, Webank, diverse banche popolari, locali e casse di risparmio. Trovi la lista completa sul sito della Società.

La sottoscrizione può essere effettuata tramite un solo versamento di minimo 1.000€ (investimento minimo), oppure attraverso l’adesione ad un Piano di accumulo (PAC) che prevede un versamento minimo iniziale di 1.000€, seguito da rate programmate (con cadenza mensile o trimestrale) di importo minimo pari a 100€ (o equivalente trimestrale di 300€).

Volendo, si può dare al PAC una durata predefinita, che può equivalere ad un periodo di 3, 5, 10 o 15 anni.

Ovviamente, ogni fondo ha un prospetto dei costi – costi di ingresso, commissioni di gestione, commissioni di rimborso, commissioni di performance ecc.

Prima di investire devi valutare la convenienza economica del prodotto, tenendo presente che la gestione attiva ha, per forza di cose, un costo non indifferente. Inoltre, potrebbero esserci dei caricamenti anche da parte del soggetto collocatore per il lavoro di intermediazione.


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Conviene investire nei fondi Pictet? Opinioni

Non ci sono motivi per considerare i fondi Pictet meno convenienti di tanti altri strumenti simili.

Allo stesso tempo è impossibile mettere tutti i fondi della Compagnia sullo stesso livello.

Ci sono comparti più performanti di altri, portafogli con un’asset allocation migliore e una gestione del rischio più efficace, e ci sono sicuramente team di gestione più competenti e altri meno riusciti.

Dopodiché, un portafoglio di investimenti che funzioni deve tenere conto di tanti fattori, talmente tanti che è impossibile liquidare la questione su due piedi.

Ribadisco che un fondo (Pictet o no) deve essere giudicato singolarmente; deve essere analizzato in tutte le sue caratteristiche (soprattutto nella parte dei costi); e deve essere messo a confronto con altri panieri simili. Solo in questo modo puoi capire se l’investimento è potenzialmente conveniente nel tuo specifico caso.

L’offerta del Gruppo Pictet permette di imboccare tantissime strade diverse. Se proprio vuoi investire in questa grande famiglia di fondi devi seguire il procedimento che ho descritto prima, non ci sono scorciatoie. Nessuno può dirti cosa è meglio per te.

Perché devi stare attento ai fondi comuni 

A prescindere dal fondo scelto, dovresti sempre mettere le mani avanti quando si tratta di fondi a gestione attiva; è vero che presentano numerosi vantaggi, ma hanno anche diverse criticità:

  1. Hanno spesso costi nascosti e non è sempre chiaro e limpido come sono investiti i soldi degli investitori;
  2. I costi sono in genere alti. Le spese di entrata e di gestione dell’investimento riducono sensibilmente i rendimenti, e anche le commissioni di performance possono impattare sui guadagni;
  3. I fondi molto tranquilli, con un bassissimo profilo di rischio, facilmente avranno rendimenti negativi o irrisori; i fondi più performanti che investono in strumenti più rischiosi ti mettono invece nella situazione di avere molto, se non tutto, da perdere;
  4. Sono pochissimi i fondi che riescono a realizzare performance migliori del benchmark di riferimento; in media, i fondi hanno rendimenti molto simili a chi investe per conto proprio in possesso di competenze adeguate.

Spesso e volentieri, investire attraverso un fondo comune significa solamente spendere di più e senza avere alcuna garanzia di guadagnare meglio di chi utilizza altri strumenti, ad esempio gli ETF che sono ugualmente dei fondi comuni ma a gestione passiva, quindi più economici.

Sì perché il problema sta proprio nella gestione attiva che costa di più, dal momento che c’è una società che investe i tuoi soldi compiendo determinate scelte e che, giustamente, guadagna da quello che riesce a portare a casa cercando di fare meglio del benchmark.

Neanche la rete commerciale fa beneficenza: per quale motivo, altrimenti, la banca cercherebbe di venderti a tutti i costi l’investimento in fondi comuni?

Conclusioni

Ora sai che investire nei fondi comuni comporta anche degli svantaggi; finalmente sei in grado di fare una scelta consapevole. Non ti sto dicendo di escludere completamente i fondi comuni dalla tua strategia di investimento, ma sarebbe il caso di averne almeno una, che fosse coerente con i tuoi obiettivi e le tue possibilità. Infatti avere una strategia di investimento è molto importante, sempre.

Sui fondi comuni ti invito anche a leggere questo rapporto di Morningstar, che forse potrebbe esserti utile per fare maggior chiarezza alle tue idee.

Ad esempio, la mia strategia di investimento si basa volutamente su fondi passivi come gli ETF e su altri strumenti che mi permettono di avere maggiore libertà e un miglior controllo dei costi.

Penso anche che la formazione sia alla base di un vero percorso di crescita finanziaria, senza la quale è impossibile costruire una strategia di investimento che stia in piedi. In mancanza di formazione non resta che affidarsi al risparmio gestito. Ma non si tratta di operare una scelta, semplicemente non c’è alternativa.

Se condividi questo modo di ragionare e vuoi approfondire queste tematiche e  vuoi investire in autonomia ma non sai da dove cominciare puoi leggere anche le guide personalizzate di Affari Miei:

Non mi resta che augurarti di fare la scelta migliore per le tue tasche e spero che continuerai a seguirmi.

Buon investimento!


Scopri che Investitore Sei

Ho creato un breve questionario con cui ti aiuto a capire che tipo di investitore sei. Al termine, ti guiderò verso i contenuti migliori selezionati in base alla tua situazione di partenza:

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

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