Come Reinventarsi un Lavoro: Idee per Cambiare Vita e Rialzare la testa

L’azienda dove hai sempre lavorato ha chiuso, hai cessato la tua attività dopo tanti anni di sacrifici. Che tu abbia 35 anni, 40 anni o 50 anni, la domanda che ti poni è sempre la stessa: come reinventarsi un lavoro cambiare vita, rialzando possibilmente la testa dopo una delusione?

Come fare a ribaltare tutto e ricominciare da capo? Per il cambio vita occorre un training soprattutto mentale: mettere da parte le abitudini non è facile, specie se l’età avanza. Non c’è niente di male nel diventare abitudinari: tutti lo siamo e la rottura di un equilibrio è traumatica per chiunque.

Reinventarsi a 30 anni è sicuramente più semplice, anzi, considerando che ormai si comincia a lavorare più tardi e chi frequenta l’Università si “libera” dagli studi intorno ai 25 anni, non è molto difficile ricominciare da zero anche perché poco, fino a quel momento, è stato il tempo per costruire qualcosa di ulteriore rispetto agli studi.

Più problematico può essere se avete già compiuto 40 anni o, peggio ancora, 50 anni: le competenze acquisite in tanti anni di lavoro, infatti, possono essere non più richieste dal mercato o semplicemente ci si è abituati talmente tanto ai propri ritmi che risulta essere difficile cambiare vita.

In questa guida vedremo nella prima parte spunti generali per la vostra “rinascita” mentre nella seconda proveremo a fare il punto delle possibilità a vostra disposizione a seconda della vostra età e delle vostre aspirazioni.

Se cerchi una lettura più improntata sulle idee, invece, ti consiglio di leggere i 25 consigli per cambiare lavoro inquadrati sul piano delle idee oltre che della mente.

Se invece vuoi metterti in proprio, ma non hai assolutamente idea di come fare per iniziare una nuova avventura, allora dai un’occhiata al video corso gratuito “Business con Metodo”, in cui puoi consultare contenuti esclusivi che ho raccolto per guidarti.

E ora, vediamo i consigli!

Come reinventarsi un lavoro

Ci sono varie strade che si aprono per un deciso cambio lavoro, in linea molto generale sono due: imparare a fare un nuovo mestiere oppure avviare un’attività in proprio.

Nel primo caso, se l’impiego precedente non garantisce competenze ancora spendibili sul mercato, è consigliabile la ricerca di corsi di formazione organizzati a livello regionale, provinciale e comunale.

Soprattutto nelle grandi città ce ne sono di più indirizzati proprio ai disoccupati.

Se, invece, sei in grado di cercare nuovamente un lavoro la situazione può essere più agevole: se si sta godendo del sussidio di disoccupazione è preferibile guardarsi intorno in tutta Italia, cercando un’occupazione in un’altra città sempre che non ci siano altri impedimenti (famiglia, affetti, salute) che ti trattengono.

Per cercare un lavoro, consiglio assolutamente la lettura della guida: Come trovare lavoro oggi. Ho esposto in maniera approfondita una serie di ragionamenti da fare prima di cercare un impiego, accompagnati da consigli pratici per non perdere tempo.

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Reinventarsi un lavoro in proprio

Nell’ipotesi in cui ti scelga la seconda alternativa, è necessario valutare quali attività aprire nei prossimi anni.

Questo, ovviamente, postula che abbiate messo da parte un gruzzolo per ricominciare e cambiare vita immediatamente. In caso contrario, tale strada si fa più stretta ma non è comunque impossibile. Leggi la guida Aprire un’attività senza investire denaro: ecco come, troverai molti spunti.

Nell’articolo su come inventarsi un lavoro, poi, ho fornito ulteriori spunti estremamente dettagliati che ti raccomando di leggere.

Ma perché abbiamo paura di ricominciare?

Se sei capitati su questa pagina, probabilmente, sei molto confuso e, quindi, più che ricevere consigli generali, che pure ho cercato di esprimere nei precedenti paragrafi, hai l’urgenza di trovare gli spunti giusti per riorganizzare la tua vita.Reinventarsi un Lavoro

Avere paura è naturale, fa parte dell’uomo. Ogni volta che perdiamo una certezza siamo chiamati ad affrontare una situazione di panico. Ciò non riguarda soltanto il lavoro, è bene che ce lo mettiamo in testa.

Oggi niente è più a tempo indeterminato: può finire un’amicizia con i compagni con cui siamo cresciuti, può interrompersi il matrimonio che pure pensavamo fosse eterno perchè eravamo innamorati, può interrompersi il successo della nostra professione o della nostra attività oppure può fallire la grande azienda in cui lavoravamo ed all’interno della quale ci sentivamo al sicuro.

Cosa possiamo fare di fronte a tutto questo?

E’ brutto dirlo ma, purtroppo, assolutamente nulla, meno di zero.

Non possiamo incidere sui cambiamenti che hanno incrinato le nostre amicizie storiche, non possiamo convincere nostra moglie o nostro marito a restare con noi se non ci ama più, non possiamo cambiare le leggi del mercato che, per quanto discutibili, hanno messo in crisi la nostra azienda, la nostra professione o il nostro datore di lavoro.

L’unica vera arma in nostro possesso è la capacità di prevedere che tutte le situazioni prospettate, prima o poi, possano verificarsi davvero e noi dobbiamo avere la freddezza di affrontare i problemi con razionalità, partendo da un’analisi accurata di noi stessi.

Se abbiamo perso il lavoro dobbiamo guardarci allo specchio, capire quali sono i nostri punti di forza e valutare come far leva su di essi per ricollocarci in tempi brevi.

Se ci sentiamo totalmente incapaci rispetto ai cambiamenti, non ci resta che studiare di nuovo in che settore ricollocarsi.

Si, è brutto accettare a 40 o 50 anni che bisogna ricominciare da capo ma è così: illudersi del contrario è soltanto una perdita di tempo (e soldi) ulteriore. Se abbiamo problemi economici, purtroppo, siamo costretti ad accettare quello che capita per sopravvivere.

Se sei adulto, però, sai meglio di me che più c’è disperazione e meno il lavoro è qualificato e più si viene sfruttati: lo stipendio è quello che è e, spesso, può esserci di aiuto solo per arrivare a fine mese.

Se, dunque, hai messo da parte dei risparmi e hai un po’ di tempo di autonomia, supportato dal sussidio di disoccupazione, dedicati all’approfondimento ed alla crescita personale: cerca di capire come è cambiato il mondo negli anni che hai passato chiuso in ufficio o in fabbrica e, siccome le capacità non ti manca, troverai sicuramente la strada giusta.

Ok, sicuramente non tutti saranno d’accordo: se le aziende chiudono è colpa del governo o del capitalismo, se non ci si riesce a collocare la colpa è dei politici che non fanno i nostri interessi, se la vita va sempre peggio è colpa delle istituzioni Europee ed internazionali.

Hai perfettamente ragione: sono dei maledetti bastardi che fanno di tutto per metterti il bastone tra le ruote.

Assodato questo, però, torniamo al punto di partenza: cosa possiamo fare per cambiare tutto questo? Nulla!

Il tuo collega continuerà a vendere il suo voto per 80 euro o poco più, altre persone continueranno ad accettare condizioni di lavoro sempre più vergognose, tanti altri chineranno la testa o preferiranno poltrire davanti alla televisione senza nemmeno arrivare a capire tutto questo.

Quanto possiamo incidere su di loro? Sai rispondere meglio di me: non possiamo fare un emerito fico secco.

Tuttavia, e qui concludo questa riflessione, fatti dare il consiglio forse più prezioso: non avere paura di metterti in gioco perché se non lo accetterai e fuggirai dalle tue responsabilità, saranno gli altri a decidere ciò che è giusto o non è giusto per te! E come forse sai, io sono il più grande sostenitore del fatto che solo tu sei l’artefice della tua vita.

Qui trovi una puntata del podcast sul tema.

Come cambiare vita e lavoro a 40 anni

Per molti, a questa età, è troppo tardi. I 40 anni, invece, vengono spesso definiti “i nuovi 30”: per quale motivo? Semplicemente perché l’energia e la voglia di vivere di molti quarantenni d’oggi è più paragonabile a quella di una persona di dieci anni in meno.

Niente crisi di mezza età, niente paranoie per l’entrata negli “anta”, solo tanta voglia di fare e di realizzare tutti quei sogni che per un motivo o l’altro non sono poi stati presi in considerazione.

Viene scientificamente chiamata “biforcazione biografica” è sta proprio ad indicare l’atteggiamento di coloro che ad un certo punto decidono di prendere in mano la loro vita e inseguire le loro passioni.

Questa volontà di cambiare è ormai così forte e in crescita che sono nate addirittura delle vere e proprie agenzie rivolte a coloro che necessitano di una svolta ma non sanno da dove partire o cosa fare. Del resto, se sei finito su questa pagina, fai sicuramente parte di questo target decisamente intraprendente.

Ciò che è certo è che per cambiare vita a 40 anni sono necessari degli elementi molto importanti: prima di tutto l’onestà con se stessi.

Arrivati a questo punto della vita è davvero necessario, se si vuole affrontare un cambiamento, abbandonare la maschera che la società ci impone e svelarsi per quello che si è, o per lo meno provare a scoprirlo.

Essere onesti con se stessi significa anche ammettere i propri disagi e quindi cercare di modificarli.

Ho raccolto tante testimonianze e racconti presenti sul web, e da lì ho stilato una sorta di classifica di coloro che hanno deciso di cambiare lavoro a 40 anni, anche se in realtà non esiste un meglio o un peggio, al massimo solo una storia più originale dell’altra.

Ecco quello che ho scelto e che spero possa darti ispirazione:

  • Consulente fiscale che ha iniziato a coltivare fragole: tra i più originali troviamo questa, la storia di un consulente fiscale che ha deciso di produrre fragole, diventando imprenditore agricolo. Nel 2011 il protagonista, insieme a suo fratello, ha deciso di abbandonare la sua professione e investire 100 mila euro per l’apertura di qualcosa di fantastico: un fragoleto di ben due mila metri quadrati a Pavia;
  • Da direttore ad artista: passare da responsabile di un importante settore ad artista in pochi giorni, abbandonando le certezze per qualcosa che mira a soddisfare più l’anima che il portafoglio. Così Simona 40 anni ha cambiato città e ora vive dipingendo le facciate delle case, scrivendo e navigando in barca;
  • Responsabile marketing che crea una linea di gioielli: un’altra donna come protagonista, un’altra persona che abbandona un posto di lavoro sicuro per inseguire i propri sogni incerti. Ma d’altronde se vuoi veramente qualcosa le scuse non esistono. Ed è seguendo questo motto che questa donna ha inventato la sua linea di gioielli e ora continua ad espanderla mettendo tutte le sue forze in questa attività;
  • Da impiegato ad agricoltore: ultima storia davvero ammirevole è quella di Paolo, trasferitosi in aperta campagna per realizzare il suo desiderio più grande: un agriturismo con fattoria didattica e un ampio orto. Il contatto con la natura è qualcosa che tutti desiderano sempre di più.

Conclusioni: per reinventarsi un lavoro e cambiare vita serve organizzazione

Ricapitolando: capita a tutti, per motivi svariati, di doversi reinventare un lavoro e una nuova vita.

Non è un dramma, cercate di prenderla con filosofia e di guardare al futuro con ottimismo nei limiti del possibile e tenendo conto di quanto ci siamo detti sopra.

Certo, messa così sembra semplice ma in realtà non lo è: siamo pur sempre persone con sentimenti, emozioni, legami e aspettative.

Questo post ovviamente non ha (e non può avere!) la soluzione ai tuoi problemi: vuole solo dare qualche idea per rimettersi in pista e rialzare la testa, ritrovando lo slancio dei tempi migliori.

Per riprendere a correre, oltre alla forza che alla lunga potrebbe purtroppo scemare in noi, serve organizzazione mentale: mettete ordine nei tuoi pensieri prima di agire ed il margine di errore si assottiglierà inesorabilmente.


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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

20 Commenti

Giulia · 11 Luglio 2020 alle 9:18

Caro Davide prima scrivi che ci si può reinventare , poi rispondi alla gente sfiduciata che ti scrive con : ah poi è troppo tardi a 50 anni ( Deny della Calabria di 34 anni ) ! Oppure a certi non rispondi proprio . Allora vendi aria fritta? Sfrutti le debolezze delle persone . Non mi sembra affatto corretto. Io ti ho letto e dono rimasta molto delusa . Spero che non cancellerai questo messaggio.

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    Davide Marciano · 12 Luglio 2020 alle 16:48

    Ciao Giulia,

    ho scritto questi articoli anni fa, ormai il blog è molto cambiato ma siccome spesso sono scritti bene li lascio per dare un minimo di motivazione a chi ha voglia di sapere cosa penso su determinati temi.

    Per gente iper sfiduciata che viene a commentare insultandomi o viene a commentare lamentandosi aspettando che gli dica “hai ragione” non ho niente da vendere.

    I miei programmi formativi avanzati risolvono problemi di altre persone più motivate e più concrete, non sono un motivatore o un fuffa guru acchiappa disperati col macchinone.

    Non vendo aria fritta, non vendo proprio niente a gente che vive fasi di questo tipo perché non mi compete.

    Non sfrutto la debolezza di nessuno perché, appunto, nulla di ciò che è in vendita è per i “deboli”.

    Chest’è…come amo dire.

    Un abbraccione 😉

Elena · 25 Maggio 2020 alle 14:50

Salve io sono Elena, 50 anni a luglio :-(…
28 anni di esperienza nel settore moda intimo e mare, partendo dalla gavetta fino ad arrivare a coordinare un team e gestire diversi progetti, e poi ecco che di punto in bianco mi ritrovo a dover reinventarmi sul lavoro…scherzo delle natura…io amo il mio lavoro, ma a quanto pare oggi servono i laureati che hanno esperienza zero, ma hanno una laurea..non è servito a nulla imparare a parlare inglese a 48 anni (mai studiato in vita mia)…non è servito a nulla impegnarsi per imparare una professione…
Ora devo solo cercare qualcosa di diverso…rimettermi in gioco..non ho mai smesso di farlo…Spero solo in un lampo di genio che mi indichi la strada da percorrere…

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    Davide Marciano · 12 Luglio 2020 alle 16:51

    Ciao Elena,

    a mio parere non serve un lampo di genio, serve che prendi quello che sai fare, eventualmente lo colmi con la formazione se difetta di qualcosa, e lo “vendi” a qualcuno che ne ha bisogno.

    Se nessuno ne ha bisogno non c’è più mercato per le tue competenze ma, da come scrivi, non sembra.

    Come dico spesso sui contenuti di crescita personale, questi non sono muri del pianto. Vi rispondo in maniera schietta, non mi piace dire “hai ragione” o “ti capisco” perché non vi è di aiuto.

    In bocca la lupo 😉

Mattia · 9 Maggio 2020 alle 12:24

Ho letto con attenzione l’articolo.
Ho 37 anni e sono un impiegato, da qualche anno ho il desiderio di cambiare vita. Il mio voler cambiare non è legato al far soldi ma a migliorare la qualità della mia vita fare qualcosa che mi porti a vivere con ritmi più sereni.
Articoli del genere danno la carica sicuramente ma non è semplice.

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    Davide Marciano · 9 Maggio 2020 alle 13:16

    Ciao Mattia,

    scusa se sono brutale ma hai 37 anni, non 17.

    Se, nonostante la “carica”, continui a raccontarti che “non è semplice”, la tua vita la cambi a 50 anni quando sarà troppo tardi.

    Una delle mie citazioni preferite è di Tony Robbins: “Devi cambiare la tua strategia, devi cambiare la tua storia, devi cambiare la tua condizione”.

    Comincia dal cambiare la storia che ti racconti altrimenti non ne uscirai mai.

    In bocca al lupo!

    Davide

Deny · 26 Febbraio 2020 alle 8:40

Salve e grazie per l’articolo..
Io ho appena compiuto 34 anni e sono diventata mamma 6 mesi fa.
Sono diplomata e vivo in Calabria,
Qualche esperienza lavorativa c’è la ho,nell’ Hospitality ed assistenza clienti, purtroppo qui si lavora per favoritismi ecc ecc.. Siccome mi sono stancata di non trovare nulla, (in generale) ho deciso che mi iscriverò all’università; corso di scienze investigative facoltà di giurisprudenza, solo che ho paura, perché conseguirò la laurea a 38 anni e non so se a quell’età riuscirò a diventare un detective oppure lavorare nei RIS o come ispettore della polizia, E sono molto triste per questo! Dite che mi sarà concesso svolgere una di queste professioni?

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    Davide Marciano · 26 Febbraio 2020 alle 8:43

    Ciao Deny,

    non mi piace fare lo sterminatore di sogni ma, francamente, a 38 anni mi sembra abbastanza dura cercare di trovare lavoro dovendosi confrontare con gente neolaureata che ha 15 anni in meno.

    Ciò detto, è difficile dare un parere perché bisogna conoscere la storia pregressa. Più che altro mi chiederei perché, fino ad oggi, a 34 anni ha solo “qualche esperienza” e non hai un lavoro vero.

    E’ un problema della Calabria? Scappa finché sei in tempo perché se è solo un problema ambientale altrove trovi lavoro.

    E’ un problema tuo? Guardati allo specchio e cerca di capire cosa c’è che non va.

    Spero di esserti stato di aiuto con un po’ di sano realismo.

    In bocca al lupo!

Paolo · 16 Giugno 2019 alle 11:17

Carissimo, ho 43 anni e, per adesso, faccio il dentista. Purtroppo, con ciò che sta capitando, il mio lavoro è sempre più perseguitato da burocrazia, tasse, sempre più pazienti non pagano i miei lavori, vari colleghi mi stanno letteralmente rovinando con campagne denigratorie nei miei confronti benché la qualità dei miei lavori sia sempre eccellente e, come conseguenza, sono già ben 5 anni che lavoro in perdita, forse per la gloria. Per farla corta: non ne posso più e penso seriamente a questo punto di smettere di fare il dentista e mettermi in tutt’altra strada. Siccome me la cavo abbastanza bene anche in cucina, molti mi hanno detto di provare a diventare un vero e proprio produttore di alimenti primari come pane, pasta, marmellate e creme e via così dicendo. Effettivamente, lo ammetto, la cosa non mi dispiacerebbe, ma… Far partire una nuova attività indipendente a questa età è tutt’altro che facile, specie poi per una persona come me che, per via degli anni dell’attuale lavoro in perdita, non ha molto capitale da investire, anzi, direi poco. Quali consigli potresti darmi eventualmente per “girare completamente la frittata” della mia vita, dovendo ripartirte da zero?

    Luciano Bruno · 12 Marzo 2020 alle 11:58

    Ciao Paolo, mi permetto un suggerimento.
    Il tipico errore di chi vuole cambiare totalmente è di pensare di farlo da un giorno all’altro. Nulla di buono può arrivare senza la giusta organizzazione.
    Ecco quindi che ti suggerisco di darti un periodo di incubazione di qualche mese (o anno) nel quale studierai il tuo futuro lavoro:
    1. scopri il più possibile sui problemi/opportunità di carattere burocratico relativo al settore verso cui vuoi indirizzarti (spese annuali, licenze, ecc);
    2. esamina la concorrenza: come si muove? Chi sono i loro clienti? cosa serve e quanto occorre investire per raggiungerli?
    3. Intervista la concorrenza (E’ un gravissimo errore non farlo!). La gente è felice di esporre le proprie conoscenze. Chiedi un contatto con qualcuno che fa lo stesso mestiere e fagli delle domande sulla sua attività: quali sono i problemi principali? come li ha risolti? Rifarebbe ciò che fa se tornasse indietro?
    4. Trova la tua nicchia. Di creatori di pasta o di confetture è piena l’Italia. Realisticamente, con pochi soldi a disposizione, come potresti competere? Cerca di individuare un bisogno che ancora non è stato soddisfatto.
    5. Cerca un buon consulente di marketing e facci una chiacchierata. Sarebbe in grado di aiutarti a promuovere i tuoi prodotti online e offline? Quanto ti costerebbe?
    6. Fai una bozza di business plan (anche su un semplice foglio) per capire quanti soldi ti servirebbero per mettere su la macchina e cominciare a guadagnare.
    7. Datti un periodo di tempo realistico (2 anni? 3 anni?) nel quale risolverai tutti i problemi cui potresti dover far fronte, cercherai le risorse necessarie e metterai in piedi la macchina. Ragiona in termini di “prototipazione”. Niente funziona al primo colpo. Testa il mercato, fai sondaggi, sii creativo.

    So che possono sembrare suggerimenti stupidi ma possono fare la differenza, sul serio. Una nuova attività ben progettata e organizzata con largo anticipo, evita un fallimento sicuro.

Imma · 9 Gennaio 2019 alle 11:50

Io vivo su una bellissima isola ma per molti di noi qui il lavoro non c e , niente , d inverno speciamente ,la realizzazione personale appartiene a pochi eletti per i comuni mortali qui non ė raggiungibile e quando sorge la necessita’ ti devi accontentare di tutto quello che ti capita di trovare, lavori a tempo e a volte anche mal pagati ,se sei una persona che ha esperienza in campo sartoriale e hai quasi 50anni poi “sei al caffe'” o in pensione come le nostre nonne che facevano lavori a casa per racimolare qualche spicciolo ditemi voi come si puo reinventare una persona qui con cosi poche opportunita’ ….

ANNA. D · 18 Giugno 2018 alle 16:15

post molto intelligente e realistico io ho provato alcune strade una fare corsi e ricerca di collocazione ma non è andata a buon fine .HO DOVUTO CAMBIARE ZONA di Lavoro ho lavorato come promoter ma ora e poco come di giornate lavoro.STO pensando di ritornare a fare quello che avrei voluto fare nel campo della moda ma ovvio ho 53 anni e le cose oggi funzionano in maniera molto variegata .VOGLIO SEGUIRE I MIEI SOGNI E PASSIONE MA anche voglio stare con i piedi x terra non ho più motivazione ha lavorare x altri cacolando che l’ ho fatto da sempre avevo altre priorità ora altre ovviamente.ORA ovvio devo studiare un pò il settore e vedere cosa posso fare e anche dove non dove sto ora piccolo paese di provincia.

gabbry · 29 Dicembre 2017 alle 11:04

sono un esperto nel costruire emittenti private un professionista non sono disoccupato sono schiavo del lavoro ho 52 anni e non vedo l ora di avere fortuna per vivere perche pur lavorando alla fine mi trovo sensa la cosa piu importante l amore continuo per necessita a lavorare anche il 31 dicembre evviva la pensione spero che ci arrivero?

Lara · 30 Novembre 2017 alle 21:01

Ciao a tutti, ho lavorato come impiegata per 23 anni, ora ho 43 anni e sono in disoccupazione e colgo finalmente l’occasione di fare la parrucchiera, provo per non avere ripianti……non è facile perché il cambiamento di lavoro è notevole ma la vita è una sola e non bisogna accontentarsi.

    Davide Marciano · 1 Dicembre 2017 alle 8:54

    Ciao Lara,

    complimenti per l’approccio. In bocca al lupo!

Marzia P. · 9 Settembre 2017 alle 9:27

Anch’io mi sento come Valeria. Certo ci vuole coraggio non solo a cambiare ma anche a guardarsi dentro. Proposta: perché non mettere insieme le risorse personali di ognuno inventando un’attività comune?

valeria ferrarini · 7 Agosto 2017 alle 10:20

E se uno è stanco del lavoro che fa e vuole cambiare a 50 anni perchè sente che fisicamente è diventatto troppo pesante che deve fare???

Antonio Rizzo · 1 Agosto 2017 alle 10:29

Ciao Paolo,
Molto realistico, nel mio settore ( l’informatica ) ci sono degli squilibri da paura dovuti ad aziende che invece di essere gestite da imprenditori sono gestite da sciacalli e quindi sfruttano fino al midollo i malcapitati (uno di questi sono io) con stipendi che fanno ridere manovali e magazzinieri (con tutto il rispetto per il loro lavoro). Altre aziende piene di gente che pensa ad altro invece di lavorare strapagano i loro dipendenti e poi si avvalgono del lavoro delle sucitate sciacallerie. In alcuni progetti, normalmente presso le banche, ci sono 3 livelli di subappalto dove ci sono aziende che vengono pagate dal lavoro di queste persone senza fare niente e senza essere conosciute. Quasi sempre sei mandato allo sbaraglio solo con te stesso a fare lavori per i quali non hai esperienza, tanto la faccia ce la metti tu e la colpa è sempre e comunque tua. Ho deciso quindi di cambiare lavoro anche se a me piace moltissimo, perché sono stanco di avere questi avvoltoi sulle spalle che speculano sulla mia vita.

Marco Falbo · 7 Aprile 2017 alle 0:03

Salve mi chiamo Marco e ho 54 anni, sono disoccupato da due anni. Un po’ di esperienza l’ho acquisita sia lavorativa e di ricerca del lavoro. Avrei alcune osservazioni da esprimere. La prima è che i datori di lavoro fanno ricerche di personale assurde, famosa è quella “apprendista con esperienza….” o del tipi autista/venditore… O anche “massima esperienza 2 o 3 anni… Molto spesso cercano un ingegnere per lavori di basso livello perché” costano” poco. Credetemi è così! L’altra osservazione è che anche se nel caso riesca, a 54 anni, a studiare e laurearmi, per esempio, per la pensione mi mancherebbero pochi anni per cui nessuno datore di lavoro investirebbe su di te e comunque saresti un “neolaureato” in competizione con un ventenne neolaureato che accetterebbe di lavorare gratis: tanto di anni, per far carriera, ne ha davanti più di te! E poi, e concludo, a un datore di lavoro è a disagio avere una persona, che probabilmente, é più vecchia di lui, la renumera con stipendi ridicoli e sa farsi rispettare, cosa che il giovane, mancando di esperienza e malizia, subisce senza problemi. Grazie per l’attenzione.

Paolo · 2 Aprile 2017 alle 12:21

Ciao sono Paolo , ho letto il vostro articolo ed è veramente realistico. Io ho 50 anni , ho lavorato x 35 anni x un azienda nel campo della tipografia . Poi causa crisi la ditta ha ridotto notevolmente il personale . da li nel giro di 9 mesi ho già cambiato 2 tipografie . Ma la morale è che ho capito che il mio mestiere ( professione ) non mi piace più ! Voglio cambiare

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