Paesi Area SEPA: Quali Sono?

I Paesi area SEPA (dall’inglese Single Euro Payments Area) appartengono ad una speciale zona economica all’interno della quale sia i cittadini europei, che le imprese sia pubbliche che private che esistono su questo territorio, possono effettuare operazioni e pagamenti in euro verso un altro conto in banca appartenente alla medesima area.

Ma che cos’è l’area SEPA? Quali Paesi ne fanno parte? Chi fa parte dell’area SEPA può inoltre fare affidamento su sistemi che sono omogenei e ammortizzati, sia a livello di strumenti, sia di standard bancari che di costi collegati.

Si tratta di un’opportunità che comprende tutti gli strumenti di pagamento di tipo elettronico, sia con le carte dirette di pagamento, sia con gli addebiti diretti e bonifici bancari.

A cosa serve l’area SEPA?

L’area SEPA è stata concepita per superare quelli che erano i problemi di disomogeneità a livello bancario esistenti tra i diversi paesi che fanno parte dell’Unione (e come vedremo più avanti anche di alcuni paesi che non fanno parte dell’Unione e che sono comunque aderenti al circuito).

Il sistema ha reso possibile l’omologazione completa dei sistemi bancari, cosicché ad esempio per noi italiani, non vi è più differenza tra l’effettuare un pagamento verso Milano, verso Roma, verso Lisbona, verso Madrid o verso qualunque altra città inclusa all’interno dell’area SEPA.

Area SEPA, paesi aderenti: quali sono?

Vediamo di capire quali sono i Paesi euro che partecipano all’area SEPA:

  • tutti e 19 i paesi che fanno parte dell’Unione Europea e che utilizzano come divisa nazionale l’euro, ovvero: Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna;
  • 9 stati che sono membri dell’Unione ma che non utilizzano l’euro ma che effettuano comunque pagamenti in Euro, ovvero: Bulgaria, Croazia, Danimarca, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Svezia e Ungheria;
  • 6 paesi che non sono membri dell’Unione Europea ma che effettuano comunque pagamenti in Euro e che hanno deciso, in regime di libertà, di aderire, ovvero Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Principato di Monaco, Svizzera e San Marino.

Si tratta dunque del grosso dei paesi, fatti salvi gli stati americani, con i quali i privati e le aziende intrattengono rapporti di tipo commerciale, andando a facilitare di molto quelli che sono i rapporti commerciali.

Il Sepa Credit Transfer

Si tratta di uno strumento che è andato a sostituire completamente il vecchio bonifico nazionale.

I servizi sono offerti già dal gennaio 2008 ed è uno strumento che viene utilizzato per i pagamenti da conto verso conto. Dal Febbraio 2014 il sistema ha completamente sostituito i vecchi bonifici nazionali.

I bonifici SEPA sono identici per costi e per tempistiche, nonché per data valore, a quelli nazionali. Di conseguenza, mandare pagamenti in uno qualunque dei paesi che aderiscono al sistema SEPA costa tanto quanto mandare pagamenti in Italia, per chi è residente in Italia.

L’esecuzione dei bonifici vede un tempo di esecuzione massimo per legge che non deve superare il giorno lavorativo successivo alla ricezione dell’ordine da parte della banca.

Il codice IBAN e il codice BIC del circuito SEPA

Al fine di eseguire un bonifico in area SEPA, che è poi l’unico che è rimasto a livello elettronico per tutti i correntisti dell’area, è necessario avere a disposizione il codice IBAN del conto che riceverà il pagamento, nonché il codice SWIFT.

Il codice IBAN serve ad individuare con precisione il conto corrente che riceverà il pagamento, mentre il codice SWIFT è un codice che indica lo specifico istituto.

Quali sono i vantaggi del sistema SEPA per i cittadini?

Il sistema SEPA è oggettivamente di grande vantaggio sia per i semplici e comuni cittadini, sia per quei soggetti che hanno necessità di effettuare un gran numero di operazioni da e verso l’estero:

  • i tempi si sono accorciati notevolmente: se prima per ricevere un bonifico dall’estero era necessario aspettare diversi giorni e soprattutto svolgere operazioni particolarmente complicate, data la mancata omogeneità dei sistemi, oggi invece grazie al sistema IBAN + SWIFT è possibile effettuare bonifici in semplicità, che devono essere portati a termine entro un giorno lavorativo;
  • i costi si sono abbassati notevolmente: le banche non possono più richiedere commissioni particolarmente esose e soprattutto non possono aggiungere costi a quelli che normalmente vengono riscossi per i bonifici nazionali. Spedire soldi verso paesi dell’area è identico a spedire soldi entro in confini nazionali, anche a livello di costi;
  • non sono più richieste operazioni complicate per spedire soldi all’estero, né tanto meno conversioni di valuta, il che abbassa ulteriormente i costi per l’utente.

Quali sono le differenze tra paesi UE SEPA e paesi non SEPA?

Le differenze sono piuttosto importanti, soprattutto a livello di di semplicità di operazioni e di costi collegati con le stesse:

  • i bonifici extra-SEPA impiegano di più ad arrivare, tra i 3 e i 7 giorni a seconda dell’area di provenienza e di destinazione, e anche a seconda dei rapporti tra la banca emittente e la banca ricevente;
  • i costi collegati sono tendenzialmente molto più alti, in quanto sia la banca emittente che la banca ricevente applicano commissioni sostanziali per l’operazione;
  • è necessario il più delle volte pagare anche la conversione, che è ovviamente fuori prezzi di mercato della valuta e tende ad aggiungere un costo tra l’1% e il 3% all’intera operazione.

Purtroppo le norme SEPA non si possono applicare neanche a quei paesi che, non facendo parte dell’accordo, permettono comunque di ricevere pagamenti in Euro.

Lo spostamento di denaro e i pagamenti tra paesi SEPA e non SEPA è dunque molto meno vantaggioso.

BREXIT e Sepa

È ancora forse troppo presto per parlare di ciò che sarà riguardo gli accordi del Regno Unito con l’Unione Europea.

Per quanto riguarda però il SEPA, pare che tutto lasci intendere che il Regno Unito continuerà a fare parte dell’area come paese al di fuori dell’Unione (come avviene per Norvegia, Monaco, Liechtenstein e San Marino) così da continuare a permettere sia ai cittadini europei, sia alle aziende, di effettuare e ricevere pagamenti dal Regno Unito senza alcun tipo di problema.

Carte di credito, di debito e Bancomat

L’area SEPA non ha coinvolto soltanto il mondo dei bonifici, ma anche le carte bancomat e le carte di credito.

Si possono dunque acquistare beni e servizi all’estero utilizzando la propria carta di emissione italiana senza costi aggiuntivi e soprattutto senza intoppi.

Tutte le carte emesse in Italia e attualmente valide sono dunque utilizzabili senza alcun tipo di problema all’interno dell’area SEPA per effettuare qualunque tipo di pagamento senza alcun tipo di sovrapprezzo.

Si tratta di una novità molto importante, che ha tolto dalle mani dei grandi operatori dei circuiti di carte (VISA e MasterCard su tutti) la possibilità di fare il bello e il cattivo tempo per quanto riguarda i pagamenti tramite POS.

Si può anche ritirare denaro dagli sportelli europei senza alcun tipo di problema, e anche da quelli che fanno parte dell’area SEPA pur non essendo membri dell’Unione Europea.

Abbassamento di costi anche per gli esercenti

Grazie al circuito SEPA inoltre è possibile stipulare accordi con qualunque tipo di banca sul territorio per l’erogazione dei servizi POS e di pagamento elettronico.

In questo modo si è già assistito ad un importante calo dei costi collegati all’utilizzo di questo tipo di servizi, che non potranno che riflettersi anche sui costi associati all’uso delle carte di credito e di debito.

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

1 Commento

Fabrizio Ferrighi · 7 Giugno 2018 alle 0:47

buonasera,
ho letto l’articolo, ma come è possibile che la mia banca (Ingdirect italia) non permetta la ricezione di bonifici in valuta estera,nello specifico di franchi svizzeri?
In teoria sono entrambi nella zona SEPA
grazie 1000
fabry

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