Aprire un Conto in Svizzera Conviene?

Aprire un conto in Svizzera non è illegale, neanche per chi vive in una nazione, l’Italia per l’appunto, dove il fisco agisce sempre mosso da un certo grado di sospetto nei confronti dei propri contribuenti.

Aprire un conto corrente in Svizzera, vuoi per tenere parte della propria liquidità in un paese dal sistema bancario solido e rispettato in tutto il mondo, vuoi invece perché magari stiamo facendo un pensierino per la pensioneè un’operazione che può dunque essere svolta legalmente ma che viene, per ovvi motivi, vista con sospetto dal legislatore fiscale.

Se le banche svizzere, infatti, potrebbero non opporre problemi (stesso dicasi delle Poste elvetiche), il Grande Fratello del Fisco potrebbe insospettirsi.

Ecco perchè, dunque, è indispensabile rispettare le leggi vigenti per evitare di incorrere in multe salatissime da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Chi può aprire un conto corrente in Svizzera

Per aprire un conto bancario o postale in Svizzera non sono necessari requisiti complessi. Basterà infatti:

  • avere compiuto i 18 anni di età (e non avere alcun tipo di restrizione alla propria capacità giuridica);
  • avere un documento di identità (consiglio il passaporto) da esibire presso l’istituto che avrai scelto per aprire il tuo conto in banca svizzero.

Si tratta di requisiti però, bada, minimi, che non ti garantiscono affatto il diritto ad aprire un conto corrente.

L’istituto bancario svizzero, che condurrà sempre e comunque un colloquio di tipo conoscitivo po il primo contatto, verificherà sia la veridicità delle tue informazioni, sia la tua affidabilità come cliente e potrà comunque rifiutarsi di concederti l’apertura del conto in banca.

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Quando la banca svizzera rifiuta l’apertura del conto

Tendenzialmente gli istituti svizzeri, nei quali vanno incluse anche le Poste, rifiutano l’apertura del conto a favore di nuovi clienti nel caso di:

  • clienti politicamente esposti: non serve far parte del Consiglio dei Ministri. Anche i piccoli politici locali possono avere problemi ad aprire conti correnti in Svizzera, a meno che non riescano a dimostrare di aver bisogno di tale conto per operare con un’azienda o con altro tipo di attività economica in Svizzera;
  • i clienti che non riescono a dimostrare o comunque a rendere ragionevolmente sicura la provenienza lecita del denaro. Sebbene film e scandali ci avrebbero potuto far credere che la Svizzera fosse in realtà il centro mondiale del riciclaggio del denaro, la verità è che le norme sono piuttosto stringenti e sono altresì salate le multe per gli istituti che non compiono le dovute verifiche.

Il sistema bancario svizzero non è un sistema lassista e non è neanche un sistema che permette di operare con fondi di dubbia provenienza.

L’intera procedura e gli screening preliminari sono invece lì a dimostrare che in Svizzera le cose continuano a farsi con una certa attenzione.

Come aprire un conto in Svizzera

Ci si reca nell’istituto presso il quale vorremmo aprire il nostro conto corrente. Dovremo però avere necessariamente a disposizione:

  • il nostro passaporto (anche se gli istituti svizzeri riconoscono anche la Carta d’Identità come documento valido);
  • nel caso in cui volessimo già informare la banca del nostro primo deposito e soprattutto se questo fosse sostanzioso, qualche tipo di documentazione atta a dimostrare la provenienza dei fondi. Potrebbe trattarsi di una vendita di una casa o anche della nostra dichiarazione dei redditi, a patto che sia però congrua con la somma che vogliamo depositare.

Una volta che la banca avrà ricevuto tale documentazione, procederà con i controlli di rito, interessandosi principalmente di:

  • come hai ottenuto la somma che vuoi depositare;
  • la tua propensione all’investimento (se depositi per investire sarai sicuramente cliente ben accetto);
  • le tue intenzioni in Svizzera: le banche si mostrano in genere molto più comprensive nei confronti di chi ha magari intenzione successivamente di acquistare immobili in Svizzera.

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Il deposito minimo

Nel caso in cui la banca accettasse di aprirti il conto, verrai sottoposti a documentazione da firmare, che riguarderà anche il valore minimo di patrimonio depositato.

Si tratta di somme che devono rimanere sempre nel conto in banca in Svizzera e che non potranno essere prelevati fino alla chiusura del conto.

Si chiama fondo di garanzia, e sebbene possa variare da banca a banca, si aggira in genere intorno ai 5.000 franchi svizzeri, ovvero 4.600 euro circa al cambio attuale.

Si tratta di depositi minimi a garanzia che non possono essere evitati e che ti verranno chiesti anche degli istituti di più piccole dimensioni, quelli che sono in genere più elastici soprattutto con i nuovi clienti.

Si può aprire un conto online?

No. Nel momento in cui scrivo la legge elvetica proibisce alle banche e alle poste svizzere di offrire l’apertura di conti in banca a non residenti con procedura esclusivamente telematica.

Potremo sicuramente visitare i siti internet delle rispettive banche per farci un’idea di quelli che potrebbero interessarci e di quelli che potrebbero sembrare più disposti ad accettare la nostra domanda di apertura.

In ogni sito internet c’è anche la possibilità di contattare direttamente la banca e, successivamente, di farsi ricontattare da un promotore, che fisserà con noi un appuntamento per dare il via alle procedure per l’apertura del conto.

Ci sono vantaggi nell’avere un conto svizzero?

Parlare di vantaggi nell’apertura del conto in Svizzera può essere particolarmente ostico, in quanto la cosa dipende in larga misura dal tipo di di operazioni che dovrai andare a svolgere.

Quello che ci preme ricordarvi è che però dall’entrata in vigore dell’IVAFE, che impone a tutti i residenti in Italia di dichiarare eventuali conti detenuti all’estero e di dichiarare anche gli interessi attivi che questi potrebbero generare, la convenienza di avere un conto in banca all’estero (Svizzera compresa) si è ridotta notevolmente.

Se per intenderci la tua intenzione era di tenere un conto corrente per investire dalla Svizzera e pagare tendenzialmente meno tasse, questo verrebbe immediatamente vanificato dal tuo status di residenti in Italia e quindi obbligati a dichiarare conti corrente, titoli finanziari, titoli di stato etc., anche se detenuti all’estero.

Le sanzioni sono piuttosto salate e prevedono il pagamento del dovuto, maggiorato di multe che in caso di dichiarazione mendace, mancante o comunque errata possono farci passare un brutto quarto d’ora.

È perfettamente legale tenere aperto un conto corrente in una banca svizzera e anche utilizzarlo per movimentare grosse somme sui mercati, a patto che però tali somme vengano dichiara in Italia, se è qui che siamo residenti.

La Svizzera non è più in blacklist

Grazie agli accordi che hanno portato la Svizzera a firmare, tra le altre cose, la Convenzione OCSE sulla trasparenza fiscale, una sorta di documento programmatico che garantisce che la Svizzera si applicherà per contrastare frodi ed evasione fiscale, il paese è stato rimosso dalla black-list.

Questo è valso però  dal 1 Gennaio 2017: fino ad allora le operazioni economiche, commerciali e finanziarie effettuate da aziende o comunque imprese anche se individuali dovevano essere dichiarate.

Alla comunicazione annuale sono tenuti:

  • Società di capitali;
  • Società di persone;
  • Imprese Individuali;
  • Enti non commerciali che hanno però redditi di impresa;
  • Organizzazioni stabili in Italia, anche se di proprietà di non residenti;
  • Soggetti non residenti che hanno però residenza fiscale nel territorio dello Stato Italiano.

La blacklist dunque non deve assolutamente preoccupare il privato che voglia andare ad aprire un conto in Svizzera e magari movimentare del denaro da e per l’Italia.

Anche la Svizzera fa parte dell’Area Sepa

Inoltre anche la Svizzera fa parte dell’Area Sepa e si possono dunque godere dei vantaggi offerti dall’accordo, come bonifici quasi istantanei, assenza di costi aggiuntivi per la movimentazione del denaro all’interno dell’area, uniformazione dei codici che vengono utilizzati per i bonifici.

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

6 Commenti

Negro Maurizio · 12 Settembre 2019 alle 12:56

E se risiedi all’estero cambia la situazione ?

Romano Agostini · 28 Luglio 2019 alle 16:52

Buongiorno, complimenti per l’articolo, ho però da chiede un chiarimento, mia figlia è una studentessa universitaria a Ginevra, L’università gli ha imposto di aprire un conto per addebitare le borse di studio, in pratica in questo conto ci sono stati trasferiti dei soldi per potersi mantenersi da sola in svizzera, attualmente mia figlia che ha 20 anni non fa il 730. Ora il famoso rigo del 730 da compilare per dichiarare il conto al fisco italiano e la IVAFE chi la versa ? e come ? grazie mille

camilla · 6 Febbraio 2019 alle 11:49

Articolo chiaro. Ma necessito di una info, se qualcuno puo’ aiutarmi. Io al momento sto lavorando in Svizzera come staff “prestato” dall’Italia. Cio’ vuol dire che il mio stipendio verrà tassato e accreditato nel mio cc italiano. Io, tuttavia, dovendo rimanere in Svizzera un anno, vorrei aprire un conto corrente bancario qui trasferendo dei soldi dal mio conto italiano. Si puo’ fare? Ci sono contro indicazioni?
Grazie

Aldo · 3 Luglio 2018 alle 9:42

Grazie per le informazioni, chiare ed esaurienti.
Vorrei aprire un conto in Svizzera come diversificazione geografica.
Ho capito che questo conto, con il valore in deposito immagino, deve essere dichiarato, non sarebbe un problema. La cosa che invece non ho chiara è: Nel caso ipotetico che in Italia venissero varate leggi per bloccare BT, o conti correnti, per ragioni economiche, o che imponessero l’acquisto forzoso di BT, o altre forme di immobilizzo di capitali, in questi casi il capitale giacente nella banca Svizzera, sarebbe coinvolto nei provvedimenti di cui prima, o rimarrebbe libero da ogni eventuale restrizione attiva in Italia?

Luciano · 20 Giugno 2018 alle 11:05

Articolo chiaro.Il deposito minimo non e’previsto dalla legge.Non tutte le banche svizzere lo richiedono.

Ciro · 27 Agosto 2017 alle 11:25

Articolo preciso e puntuale. Solo un appunto sul deposito minimo che in realtà non è un obbligo di legge e non è richiesto da tutte le banche svizzere

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