Buoni Fruttiferi Postali Indicizzati all’Inflazione Italiana: Conviene Investire Oggi?

Cosa sono i buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione italiana? E’ possibile acquistarli nel 2023?

In tanti si chiedono se vale la pena sottoscrivere i Bfp in questo periodo e cercano opinioni e pareri su internet, spulciando blog e forum specializzati: io stesso ho scritto la migliore guida completa ai BFP che puoi consultare per approfondire.

Ma questo può essere un investimento redditizio e, soprattutto, oggi è ancora possibile mettere i propri risparmi sui Bfp indicizzati all’inflazione del nostro Paese?

Attenzione!

Questo strumento non è più sottoscrivibile, quindi la recensione sarà utile soltanto a chi l’avesse già stipulato. 

Buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione italiana: una scelta conveniente? 

Questo strumento era tornato in vigore a partire da gennaio 2019, dopo un periodo in cui non erano stati più sottoscrivibili (a partire dal mese di febbraio 2016). Dopo tre anni di stop, quindi, era possibile di nuovo scegliere questi BFP, e in questa guida vedremo i vantaggi e gli svantaggi.

«I BFP indicizzati all’inflazione – si legge dal sito di Poste Italiane e da Cassa Depositi e Prestiti – sono dedicati a chi vuole proteggere i propri risparmi dall’incremento dei prezzi al consumo in Italia, preservando e valorizzando nel tempo il potere d’acquisto del capitale investito».

«Ok ma se li compro quanto ci guadagno?» avrai sicuramente pensato al momento dell’acquisto. Cerchiamo di capire come funziona tale prodotto di risparmio.

I Buoni postali fruttiferi indicizzati all’inflazione italiana sono sempre stati un prodotto particolarmente apprezzato dagli italiani, in quanto risultava essere il miglior buono di Poste Italiane. La qualità dell’investimento si rivela sia sul risparmio a breve termine che su quello a lungo termine, considerata la durata decennale (anche se, come sempre, vi è l’opportunità di svincolare il denaro in qualsiasi momento).

Ma è ancora uno strumento così vantaggioso? In realtà no, il rendimento non è quello che permea le credenze comuni!

I Bfp possono essere sottoscritti sia presso gli uffici postali che, in forma materializzata, da casa tramite il Libretto Postale Smart.

E’ assicurato un rendimento fisso crescente ed un rendimento collegato all’indice Istat FOI (esclusa la componente tabacchi).

Ecco la tabella degli ultimi rendimenti, in grado di aiutarti nel calcolo dei buoni fruttiferi postali e dei lori rendimenti:

Periodo di possesso – Rendimento garantito LORDO

  • Anno 1 – 0,10%;
  • Anno 2 – 0,10%;
  • Anno 3 – 0,10%;
  • Anno 4 – 0,10%;
  • Anno 5 – 0,10%;
  • Anno 6 – 0,10%;
  • Anno 7 – 0,10%;
  • Anno 8 – 0,10%;
  • Anno 9 – 0,10%
  • Anno 10 – 0,10%.

Noti niente? Il rendimento lordo è molto basso, anche se la componente dell’inflazione può far crescere il tuo guadagno.

Infatti, il valore di rimborso si ottiene moltiplicando l’importo sottoscritto per il coefficiente di capitalizzazione totale (che è il risultato del prodotto tra il coefficiente di indicizzazione con cui vengono rivalutati i soldi investiti ed il coefficiente di capitalizzazione degli ultimi 2 mesi conclusi, determinato in base a interessi garantiti fissi).

Ecco la tabella che riporta un esempio circa il funzionamento di questo prodotto in base all’inflazione.

Considerando che la tassazione degli interessi è pari al 12,50% contro il 26% dei conti deposito, appare evidente come l’investimento postale dei Buoni fruttiferi indicizzati all’inflazione italiana non è poi molto inferiore (anzi, forse è addirittura superiore) rispetto ai rendimenti dei conti deposito.

Fino a 5 mila euro, come sempre, non si paga l’imposta di bollo che è pari allo 0,20% della somma investita.

I Buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione italiana convenivano davvero?

La risposta è più semplice della domanda: è “ni”. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una bassa inflazione, generalmente però a periodi di bassa inflazione ne seguono altri con crescita più sostenuta.

Parliamo di inflazione, non di crescita economica: potrebbe anche esserci un aumento dei prezzi senza che segua una crescita del PIL.

Considera che il Quantitative easing messo in atto dalla BCE, oltre a ridurre i profitti degli investimenti postali “sicuri”, avrebbe avuto proprio lo scopo di far ripartire l’inflazione.

Quindi per capire se, in generale, può convenire questo tipo di investimento postale, è necessario domandare a se stessi se si ritiene che l’inflazione nei dieci anni successivi possa crescere oppure no.

Se la risposta è positiva, allora acquistare i Buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione italiana può essere una buona scelta, anche se ti ricordo che attualmente non sono più sottoscrivibili su Poste Italiane.

In caso contrario, è consigliabile guardare altrove… In ogni caso io credo che ci siano comunque alternative più efficaci e remunerative, come vedremo.


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Ulteriori risorse utili

Ecco infine  una serie di guide da leggere per approfondire:

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
Categorie: Investimenti

2 Commenti

Luca · 14 Febbraio 2017 alle 18:55

Ci puoi rimettere per massimo 4 anni ma poi vedi che il vantagio ci sta e non puo piovere per sempre!

Luciano · 5 Febbraio 2017 alle 18:32

Se non c’è inflazione si paga lo 0,2 Di imposta di bollo ci si rimette !

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