Conto Corrente per Protestati: Recensioni dei Principali Servizi

Essere protestati preclude l’accesso ad una discreta varietà di servizi bancari, che sono invece garantiti ai comuni mortali che non hanno mai avuto una cambiale o un assegno protestato.

Se la strada del credito è da ritenersi completamente chiusa, almeno fino a quando permarrà lo status di protestato, le cose stanno diversamente nel caso invece dei conti correnti, che possono essere aperti anche ai protestati, senza alcun tipo di problema.

Questo almeno in teoria, perché le cose non stanno esattamente così, in quanto chi è protestato può vedersi rifiutata dalla banca l’apertura del conto.

Quali sono le leggi a riguardo? Come bisogna comportarsi? C’è modo di forzare la banca ad aprirci il conto corrente per protestati?

Vediamolo insieme.

La legge non vieta e… non obbliga

Prima di addentrarci nello specifico del problema sarà il caso di individuare quelli che sono gli estremi di legge che riguardano la questione.

Non esiste alcuna legge dello Stato che impedisce alla banche di aprire conti corrente ai protestati.

Il protestato subisce sì delle limitazioni ai suoi diritti economici ma queste, almeno per legge, non riguardano la possibilità di aprire un conto corrente.

Allo stesso modo è utile però rilevare che non esistono leggi che obbligherebbero la banca ad aprire un conto corrente a chicchessia, e questo vuol dire che la filiale bancaria alla quale ci siamo rivolti ha la piena arbitrarietà nel compiere una decisione: può rifiutarci l’apertura di un conto corrente senza addurre alcuna motivazione e questa può riguardare anche il nostro status di protestati.

Non c’è possibilità di ricorrere, non c’è possibilità di forzare la banca a fare alcunché, non c’è la possibilità di ricorrere ad enti a tutela dei consumatori: la banca ha piena discrezionalità in tutto il processo.

Occhio: i cattivi pagatori e i segnalati al CRIF in genere non hanno problemi

Vale la pena anche di ricordare che quello di cui parliamo nella guida di oggi riguarda esclusivamente i protestati, ovvero coloro i quali si sono visti ricevere un protesto per una cambiale o per un assegno.

La situazione è molto più rosea per quanto riguarda i segnalati al CRIF e i cattivi pagatori, i quali possono avere difficoltà a farsi concedere un prestito, ma non hanno in genere alcun tipo di problema a farsi aprire un conto corrente.

La situazione è relativamente più complicata invece per chi ha ricevuto un protesto, come avremo modo di vedere più avanti.

La decisione sta al direttore della filiale

Come abbiamo detto in apertura, non esiste un regolamento, neanche inter-bancario di fair play che obbliga la banca ad aprire un conto corrente ad un nuovo completo, protestati inclusi.

Questo vuol dire che anche tra diverse filiali della stessa banca o dello stesso gruppo bancario si possono avere delle problematiche diverse: un direttore può dare l’ok per l’operazione, un altro invece potrebbe bloccarla.

Chi è alla ricerca di un conto corrente standard potrebbe dunque, soprattutto se vive in una grande città, dove magari di filiali appartenenti allo stesso gruppo bancario ne esistono molte, partire alla ricerca di un direttore disposto ad essere più flessibile sulla questione del protesto.

Non ci sono però soltanto le banche tradizionali che possono offrire un conto corrente a chi è protestato.

Esistono una miriade di nuovi prodotti bancari che sono stati pensati infatti sia per chi ha dei problemi di questo tipo, sia per chi non ha garanzie tali da accedere agli strumenti bancari come fidi e prestiti.

La possibilità di una carta conto con IBAN

Una delle possibilità migliori è quella di entrare in possesso, sottoscrivendo il servizio, di una delle tante carte conto con IBAN che sono attualmente disponibili sul mercato.

Si tratta di un servizio ormai standard, offerto da numerosi enti bancari, che offre una carta prepagata alla quale è associato un IBAN, il che vuol dire avere la possibilità di ricevere bonifici e, spesso (questo dipende dal servizio), effettuarli.

Molte delle carte conto che sono attualmente disponibili sul mercato offrono inoltre la possibilità di pagare con RID bancario diversi servizi e anche di effettuare le movimentazioni base dei conti bancari.

La carta con conto IBAN è una delle possibilità che sono in genere aperte ai protestati, anche se pure in questo caso le condizioni possono cambiare da banca a banca e qualcuna potrebbe pur rifiutarsi di aprirvi il conto.

Mediamente però le banche sono molto più morbide nella concessione di questo tipo di servizi, tipo di servizi che non comprendono alcun tipo di credito, né di blocchetto degli assegni o di qualunque misura che comunque potrebbe esporre la banca nei vostri confronti.

Se volete approfondire questo argomento, leggete la nostra guida dedicata alla scelta di una carta con Iban.

Scordatevi di assegni, fidi, mutui e prestiti

Seppur sia possibile aprire un conto corrente da protestati, è assolutamente impossibile ottenere dalla banca delle linee di credito, dei prestiti, dei fidi bancari, carte di credito, blocchetto di assegni.

La banca si rifiuta categoricamente di offrire questo tipo di servizi non solo a chi è protestato, ma anche a chi ha avuto problemi meno gravi, come può essere una segnalazione al CRIF, oppure un mutuo terminato con esito infausto.

Le Poste rifiutano in genere conti a chi è protestato

I conti correnti postali sono una possibilità ancora più complicata, per chi è protestato, per ottenere un conto operativo.

I prodotti BancoPosta, da regolamento interno che viene sempre o quasi rispettato (a meno di interventi del direttore), impediscono di accendere un conto BancoPosta nel caso in cui si sia protestati.

Si trova in genere una maggiore disponibilità da parte degli istituti bancari tradizionali, rispetto invece agli uffici postali, sempre molto attenti a questa particolare problematica.

Se non si è trovata fortuna in banca, difficilmente la situazione può essere risolta alle Poste, gruppo dai regolamenti leggermente più severi.

La possibilità di un conto all’estero – online

C’è anche la possibilità, grazie ai regolamenti UE, di avere un conto presso una banca estera, senza che questo costituisca in alcun modo problema o pregiudizio.

Nel nostro sito ne abbiamo recensiti diversi, tra i quali spicca sicuramente N26, servizio che è inoltre in grado di offrire una carta bancomat completamente operativa in Italia, la possibilità di fare e ricevere bonifici, la possibilità di gestire il tutto via internet e di pagare con il servizio Google Pay.

Tendenzialmente le banche estere sono meno reticenti ad offrire quantomeno i servizi bancari standard, che nei fatti non possono causare alcun tipo di pregiudizio nei confronti dell’istituto.

Anche in questo caso però valgono le avvertenze di cui sopra: le banche all’estero non ci offriranno, nel caso in cui fossimo protestati, crediti, fidi e mutui, cosa che comunque in qualità di non residenti è sempre estremamente difficile ottenere, tanto in Italia quanto negli altri paesi dell’UE.

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

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