Assicurazione sulla Vita, Come Funziona? – Differenza tra Tra Polizza Caso Morte, Caso Vita e Mista

Come funziona l’assicurazione sulla vita? C’è tanta confusione in giro, molto spesso si confonde l’assicurazione con la gestione del risparmio: ciò accade sia per ignoranza finanziaria dei clienti che per alcune politiche piuttosto discutibili messe in atto dalle principali compagnie assicurative.

Oggi cercheremo di far luce sul punto, al fine di individuare se conviene oppure no stipulare un contratto del genere, a chi conviene e quando.

Se sei capitato per la prima volta su Affari Miei, ti consiglio di leggere la sezione dedicata alle assicurazioni sulla vita in cui sono archiviati tutti i gli articoli sul tema.

Come Funziona l’Assicurazione sulla Vita

Per prima cosa chiariamo il funzionamento delle polizze vita. Siamo di fronte ad un contratto stipulato tra il cliente e la compagnia di assicurazione che può essere di tre tipi:

  • Polizza caso morte;
  • Polizza caso vita;
  • Polizza mista.

Nell’articolo dedicato alle polizze miste “spacciate” per pensioni integrative ti spiego dettagliatamente le differenze, in questa sede cerco di essere sintetico:

  • La polizza caso morte funziona, per spiegarla semplicemente, come l’assicurazione auto: si paga una cifra determinata per assicurarsi una somma di denaro in caso di morte;
  • La polizza caso vita, invece, vede il versamento di una somma di denaro al fine di ricevere, alla scadenza (generalmente il dato temporale è medio lungo), una rendita vitalizia oppure tutto il capitale;
  • La polizza mista, infine, mette insieme questi due primi modelli ed è stato uno dei prodotti più venduti dalle assicurazioni fino a qualche anno fa: fino ai primi anni 2000, infatti, c’era la possibilità di godere di agevolazioni fiscali assai più generose rispetto ad oggi.

Ora che abbiamo capito come funziona l’assicurazione sulla vita, cerchiamo di capire quando e se conviene farla.

A chi conviene la Polizza Caso Morte (o Temporanea Caso Morte – TCM)

La polizza caso morte conviene a chi vuole assicurarsi un capitale in caso di premorienza, magari perché svolge un lavoro che comporta esposizione a rischi elevati o semplicemente vuole proteggere la propria famiglia dalla sua prematura scomparsa.

Non è molto costosa e si può detrarre fiscalmente per il 19%. Chiaramente si versa “a fondo perduto” perché scaduto l’anno il denaro è sostanzialmente “perso”.

Secondo me rappresenta la pietra miliare del buon padre di famiglia che vuole investire e crescere finanziariamente: prima di decidere dove destinare il proprio capitale o che tipo di nuova attività intraprendere, è fondamentale assicurare sé stessi dalla premorienza, dall’invalidità permanente (spesso abbinata proprio alla polizza caso morte o assicurabile a parte) e da altre evenienze protette dalle polizze infortuni e dalle polizze sanitarie.

A chi conviene la polizza caso vita

La polizza caso vita è un prodotto generalmente messo sul mercato per i risparmiatori. Affari Miei recensisce periodicamente le polizze più famose anche se ad oggi pare stiano perdendo di appeal per via dei costi elevati e degli scarsi rendimenti.

Il mio personale parere è che bisogna diffidare da polizze di questo tipo perché non hanno alcun valore aggiunto per il cliente.

Quello che devi sapere, comunque, è che lo scopo di questa tipologia di polizze è quello di assicurarsi, con dei versamenti periodici, una rendita vitalizia alla fine del contratto. Se l’assicurato non è in vita, di solito, è previsto che

A chi conviene la polizza mista

La polizza mista è una combinazione tra le polizze viste sopra che storicamente veniva collocata con lo scopo essenzialmente di “recuperare” la somma versata per la copertura del rischio con l’accumulo progressivo di un capitale i cui interessi avrebbero (ma non sempre) colmato i costi.

Oggi sembra stia passando di moda anche se diverse compagnie tendono a proporla perché i tassi bassi dei c.d. investimenti sicuri non permettono più performance degne di nota.

Anche questa tipologia di polizza non è affatto un investimento ed è preferibile concentrarsi su altri prodotti. In ogni caso, questo tema viene approfondito nella sezione dedicata agli investimenti assicurativi: per maggiori informazioni in merito, puoi proseguire qui.

Come funziona il contratto

La polizza non è altro che il contratto che sottoscrivi con una compagnia assicurativa: in questo contratto vengono indicate tutte quante le informazioni circa la tipologia di polizza, le informazioni anagrafiche del contraente, il nome e i dati dell’assicurato e del beneficiario, oltre alla durata dell’assicurazione.

Ovviamente in questo documento vanno indicate anche le clausole circa l’ammontare del premio e alle modalità di pagamento, oltre al capitale che si va ad assicurare.

Come già abbiamo accennato, nel contratto gli attori sono i seguenti:

  • Il contraente: procede alla stipula del contratto e può essere sia l’assicurato che il beneficiario, il solo beneficiario oppure nessuno dei due;
  • L’assicurato: il rischio è riferito a lui, quindi è colui da cui dipende l’esito del contratto di assicurazione;
  • Il beneficiario  riceverà dalla compagnia assicurativa il capitale o la rendita, qualora il rischio previsto si verificasse;
  • La compagnia assicurativa è la società che si assume il rischio di versare una somma nel caso in cui si verifichino le condizioni previste dal contratto.

Come abbiamo visto, l’assicurazione può essere sottoscritta da un soggetto non solo sulla propria vita, ma anche su quella di una terza persona: nel primo caso il contraente e l’assicurato sono ovviamente la stessa persona; nel secondo, invece, l’assicurato deve essere informato per legge dell’esistenza di un’assicurazione sulla sua vita e del fatto che il contraente non dovrà trarne beneficio economico al termine del contratto stesso.

Il beneficiario è stabilito al momento della stipula del contratto, anche se può essere nominato in un secondo momento o anche tramite testamento; quindi, può capitare che i beneficiari delle polizze vita (caso morte) non siano al corrente della polizza in questione.

Tuttavia, per designare o anche sostituire il beneficiario in una fase successiva alla sottoscrizione del contratto bisogna inviare una comunicazione scritta con raccomandata A/R. Qualora il contraente volesse che i beneficiari siano gli eredi, può stabilire le modalità di spartizione del capitale.

Le polizze sulla vita sono impignorabili, insequestrabili e non rientrano nell’asse ereditario: ciò significa che il contraente può stabilire senza alcun vincolo chi è colui che godrà del beneficio previsto dall’assicurazione.

Come si calcola il premio?

La compagnia assicurativa ovviamente elabora un piano ad hoc sul singolo cliente, raccogliendo informazioni mediche su:

  • IMC = indice di massa corporea);
  • pressione diastolica;
  • pressione sistolica;
  • circonferenza addominale;
  • colesterolo;
  • glicemia;
  • trigliceridi.

Si valuta quindi lo stato di salute del paziente e spesso la Compagnia chiede all’assicurato di sottoporsi ad una visita medica.

Modalità di pagamento

Il premio varia a seconda delle prestazioni stabilite nel contratto ed è stabilito anche in base alla durata del contratto stesso, e non solo dall’ammontare del capitale o della rendita che si vuole ottenere al momento della conclusone contrattuale.

La somma del premio si valuta considerando anche l’età dell’assicurato, in funzione alle sue condizioni di salute (come abbiamo visto prima), al lavoro svolto e allo stile di vita.

Il premio può essere versato annualmente (premio ricorrente) o in un’unica soluzione al momento della stipula (premio unico).

Esistono anche assicurazioni sulla vita che prevedono premi unici ricorrenti: in questo caso parliamo di premi erogabili flessibilmente, con una frequenza regolare stabilita dal contraente: il premio viene aumentato dell’addizionale di frazionamento.

I versamenti si possono effettuare con il POS, bonifico bancario, un bollettino postale, con assegno non trasferibile, modulo RID. In linea di massima non sono ammessi pagamenti in contanti o a mano.

Come funziona la rendita? Cos’è il capitale?

La rendita è la somma che la compagnia si impegna a versare nel momento in cui si verificano le condizioni contrattuali: è una specie di vitalizio. Il capitale, invece, è la somma che il beneficiario riceve al termine del contratto, e viene erogata in un’unica soluzione.

Quale conviene? Non posso dire che una formula sia più vantaggiosa dell’altra, poiché bisogna valutare le proprie personali esigenze e le disponibilità economiche del contraente.

A quali clausole prestare attenzione?

Quando si acquistano prodotti contro il rischio morte bisogna prestare attenzione alle varie clausole che potrebbero trarci in inganno. Ad esempio, chi ha più di 65 o 70 anni non può stipulare polizze di questo tipo, tranne in casi specifici come quello di Postafuturo Certo, che invece può essere stipulata fino a 85 anni.

Questo è solo un esempio: leggere la nota informativa è indispensabile, perché in alcuni casi la compagnia può rifiutarsi di erogare i risarcimenti in determinate circostanze in cui la morte o l’invalidità (o l’evento protetto) si verificano. Spesso infatti il risarcimento non viene erogato nel caso in cui la morte sia sopraggiunta praticando uno sport estremo, ed è per questo che è necessario leggere assolutamente con attenzione la nota informativa.

In linea di massima, sono escluse dall’indennizzo i decessi causati durante le gare automobilistiche o motociclistiche, oppure durante competizioni di snowboard o di sci acrobatico, bungee jumping o scalate ad alta quota.

Spesso non sono erogati i risarcimenti nemmeno agli eredi di chi perde la vita durante lo svolgimento di attività professionali a rischio (Vigili del fuoco o Protezione civile).

Infine, le compagnie assicurative possono non liquidare il premio anche se la morte dovesse avvenire in seguito a comportamenti negligenti, come la guida di un mezzo di trasporto senza essere in possesso della patente.

Quanto Costa una Polizza Vita

La risposta è che dipende dalla tipologia di prodotto e dalle condizioni personali (età, professione e stato di salute) dell’assicurato.

Di seguito puoi compilare il form ed ottenere un preventivo in poche ore avvalendoti di questo comodo servizio: in questo modo sarai connesso con l’assicuratore più vicino a te che potrà aiutarti ad ottenere una copertura personalizzata ed efficiente.

 

 

Conviene stipulare un’assicurazione sulla vita?

Dipende dalle esigenze. Il mio consiglio è di fare solo un’assicurazione che copra il rischio della premorienza se ci si sente particolarmente esposti, gestendo poi i risparmi in maniera diversa e più redditizia.

Alla polizza caso morte si possono abbinare altre coperture come quella contro gli infortuni e un’eventuale polizza sanitaria, per il resto stop: le assicurazioni servono per coprirsi dai rischi, non per fare investimenti.

Ascolta la puntata del podcast n.10 perché ne ho parlato in maniera approfondita:


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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

2 Commenti

Bruno · 17 Febbraio 2019 alle 16:54

Vorrei un preventivo per stipulare una polizza di 100,00 su 20 anni

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